(Mu'ammar Qaddafi)

 

Imbarcai sul Vento il 16 Ottobre 1982 e salpammo immediatamente, alla volta di Tripoli, in Libia. La missione, del tipo ... "facile, facile," consisteva nel portare (e ricevere) ordini e documenti - da e per - la Libia, a volte a Tunisi, dove facevamo scalo a La Goulette. I nostri contatti venivano a bordo a riceverli, o darli, negli scali Italiani di La Spezia e/o Cagliari, oppure nel porto di La Valletta a Malta. Per non creare sospetti, con il loro andirivieni nel porto di Tripoli, i nostri contatti avevano organizzato, insieme a me, un piccolo contrabbando di alcolici (severamente proibiti in Libia). In questo modo, con qualche bottiglia di Scotch Whisky, ottenevamo il duplice scopo di corrompere le guardie e, nello stesso tempo, di non essere sospettati di spionaggio, ma solo di contrabbando. Io, inoltre, ottenevo lo scopo di arrotondare qualcosa per sopperire agli scarsi mezzi messi a disposizione dal comando : Taxi in Libia, spese locali, mance alle guardie portuali ... etc. Proprio di quelle "facili, facili," peccato che, in Libia, c’erano poliziotti e soldati dappertutto e che, se andava male, saremmo stati tutti fucilati !. Infatti, dei "contatti" a Tripoli, alcuni non li vidi più e, chiedendo di loro, mi fu risposto in maniera eloquente passando la mano a mò di lama, sotto la gola, dall’orecchio sinistro a quello destro !". Ciò che sapevo non era molto ... nell'eventualità che qualcosa andasse storto! Comunque dovevo prendere contatto con giovani Ufficiali dell'esercito Libico che, stanchi delle follie del Colonnello Gheddafi: "Il pazzo di Tripoli" lo chiamava R.Reagan, avevano deciso di tentare di liberarsi di Lui e della sua banda!. Anche l'Occidente Democratico aveva deciso di liberarsi di Lui e degli atti di terrorismo che continuamente minacciava e, pare, finanziava.

-Tutto molto, ma molto bene! - pensavo nella mia cabina, in navigazione continua tra Tripoli e Bengasi e La Valletta (Malta), La Goulette (Tunisi) e La Spezia e Cagliari in Italia. Ma allora perchè non ci fecero portare a termine la missione del Novembre 1973 ... Chi e perchè ci fermò!?. - mi chiedevo. Ma non seppi mai darmi una risposta.

I Giovani Ufficiali dell'esercito Libico volevano sapere se L'Occidente Democratico, l'Europa Occidentale e, soprattutto, la vicina Italia, erano bendisposti verso la loro iniziativa. Come avrebbero accolto la notizia che un colpo di Stato militare aveva destituito il Governo Libico di Muhammar Gheddafi? I nostri contatti a Tripoli, mi fecero incontrare con alcuni di questi Ufficiali in una sala da Te in centro a Tripoli. Erano 17, seduti in gruppi da quattro, in tavolini vicini, in maniera da poter sentire tutti quel che dicevamo, ma senza insospettire il cameriere e la onnipresente polizia Libica e... non solo Libica (!?). Lasciando da parte i convenevoli, (era molto pericoloso essere lì ed insieme ad uno straniero, anche se "Marinerò mercante!), suggerì subito una soluzione per il primo dei loro problemi: "come avrebbe reagito l'Occidente Democratico ad un Golpe Militare in Libia?". Parlando al più alto in grado: un Colonnello dall'apparente età di 40 anni (dal nome impronunziabile... "baffo grigio", lo chiamai in codice), ma, ben inteso anche dagli altri, dissi: "Vista la simpatia e la stima profonda che il "pazzo di Tripoli" riscuote in tutto l'Occidente, sarete di certo ben accolti. Semmai i dubbi sorgono sul fatto che non ci sono garanzie che non si tratti semplicemente di una faida tra gruppi di potere... che Voi siate veramente Democratici. Suggerisco di fare come i giovani Ufficiali dell'esercito Portoghese nel '74, una bella Primavera dei Garofani di Tripoli". Mi guardarono straniti ... non sapevano cos'era!?.-"... Entrate in città con un garofano infilato nella canna dei fucili a dimostrazione che si tratta di una rivoluzione Democratica e non di un golpe militare." - dissi, stupito del fatto che, davvero, non avevano mai sentito parlare della Primavera dei Garofani di Lisbona e di Luanda. Vollero sapere tutto e mi ritrovai a fare il "Maestro" di storia. Ascoltavano a bocca aperta le storie che raccontavo: "... il generale Spinola, la fuga dell'Oligarca Caetano Marçelo, l'entrata a Lisbona delle Truppe Ribelli con un Garofano rosso infilato sulle canne dei fucili, la smobilitazione dell'esercito coloniale Portoghese in Africa, della Colonna Libertad in Angola, dell'invasione Sovietico-Castrista, del Generale Cubano Manuel Ochoa ..." Seppi che la censura Libica, non permetteva di sentire notizie non gradite al Regime e, nel '74, la RAI TV Italiana non riusciva a riceverla nessuno. Seppi anche che, all'epoca, la maggior parte dei presenti, aveva poco più di dieci anni. Alla fine della "lezione di storia", il Colonnello Baffo grigio, voleva certezze su un eventuale appoggio Occidentale, perchè disse: il regime del Pazzo, si regge sulla protezione Internazionale, ma anche interna, dell'URSS. Quì è pieno di spie Sovietiche, entrano come "Istruttori militari" e meccanici per riparare i nostri mezzi aerei (Mig21) e terrestri (carri T54), tutti di produzione Sovietica, ma, in realtà, fanno ben altro e, so per certo, concluse Baffo grigio, che si tratta degli uomini migliori di cui dispone il KGB. Concludemmo quella riunione che si era protratta troppo a lungo ...per un Te! e risposi che avrei riferito al Comando e, per il prossimo incontro ci sarebbe stata una risposta più precisa. Uscimmo alla chetichella, al porto ebbi problemi, era quasi mezzanotte ed il coprifuoco non permetteva ad uno straniero di far tardi fino a quell'ora: ma ero solo uno scemo che si era perso nei vicoli di Tripoli e non capiva una parola, ... mi lasciarono passare senza avvertire la "polizia speciale".

In Italia ricevetti alla Spezia la visita dell'Ufficiale di collegamento (uno nuovo, che conosceva il mio codice, ... erano quasi sempre "nuovi" ormai!) consegnai le carte di ritorno che mi avevano dato i nostri contatti a Tripoli ed a La Valletta e riferii il messaggio di Baffo grigio. Avrei avuto risposte certe nel prossimo scalo di Cagliari o di Palermo. Uscimmo dall'Ammiragliato dove ero stato invitato per l'incontro e la consegna dei documenti: l'Ufficiale di collegamento non mi era piaciuto ... non sembrava uno dei nostri, era tutto acchitato, profumava come una puttana, aveva lo sguardo sfuggente ... non mi guardava mai negli occhi e, quando lo salutai "stringendogli la mano", mi sembrava di aver preso la "zampetta di un gatto". L'Ultima volta che ero stato lì, all'Ammiragliato, c'era il Numero 1 ... che fine aveva fatto? ... non potevo chiederlo a quello lì, e nemmeno avrei voluto!.

Rividi la mano morta (zampetta di gatto) dieci giorni dopo, a Palermo, eravamo diretti a Tunisi e da lì a Bengasi e Tripoli. Mi diede due passaporti ed un carteggio, chiusi in un plico sigillato, da consegnare al nostro contatto a Tripoli e mi disse che nessuna decisione era stata presa per "Baffo grigio". "Comunichi di attendere risposta"- furono le sue ultime parole scendendo dal Traghetto (mi raggiunse nella mia cabina per consegnarmi personalmente le carte).

A Tripoli, dieci giorni dopo, riferii il messaggio al nostro contatto ... lo stesso dell'altra volta, buon segno! e gli consegnai il plico sigillato. Due ore dopo ritornò seduto al fianco del conducente del camion che era salito sullo scivolo del Traghetto per caricare i container che trasportavamo sul ponte. Si fermarono con la cabina di guida davanti all'oblò che dava nel locale macchine, gli passai prontamente le casse di J.B & Jhonny Walker che fecero sparire sotto la cuccetta e proseguirono verso il ponteggio di carico containers. Allo sbarco passarono davanti alla polizia portuale ed alla "speciale" che non sospettò di nulla ed uscirono indisturbati dal porto con i documenti "riservati" e dieci casse di Scotch-Whisky dirette a Tripoli-città.

Sbarcai "senza incidenti" a La Spezia, il 9 Marzo 1983. Nessuna decisione mi era stata comunicata riguardante il Colonnello "Baffo grigio", ma non posso escludere che altri abbiano svolto quell'incarico.

Durante la Telefonata dei primi d’Aprile 1983, mi fu ordinato di presentarmi in un Hotel in Rue du Maroc a Tunisi. Lì, al più presto, sarei stato contattato da attivisti di "Akbar Maghreb" e questo fu il nome in codice di quella missione : Operazione Akbar Maghreb.

 

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